I quaderni di OSSMED – 1
La figura del mediatore linguistico e culturale nell’era digitale
a cura di Carlo NOFRI
Anno 2020
Franco Cesati Editore
L’era digitale è quella dei “big data” e dei “social media” ma è anche, e forse proprio per questo, l’epoca dei “large contacts”. Ciò significa che la mediazione linguistica e culturale è destinata a diventare una funzione strategica affinché questi contatti inneschino una “comunicazione” reciprocamente comprensibile ed empatica. Operazione che, risalendo all’etimologia del termine, significa “mettere qualcosa in comune”, presupposto necessario, sebbene non sufficiente, di ogni transazione pacifica, condivisa e mutualmente proficua.
Per dirla con uno slogan, nel XXI secolo la mediazione linguistica e culturale pur senza essere tutto sarà dappertutto. Una funzione pervasiva per cucire le smagliature sociali, ridurre le distanze culturali tra mondi che un tempo non si incontravano, negoziare significati nel babelico flusso della comunicazione digitale.
Pertanto di fronte a questo nuovo scenario globale la mediazione linguistico-culturale, come processo, e il mediatore, come figura professionale, sono entrambi concetti da ridefinire e aggiornare alla luce delle rapide trasformazioni in atto. Il volume propone una selezione di interventi su questo tema presentati in occasione del convegno “La figura del mediatore linguistico e culturale nell’era digitale” organizzato a Fermo nel 2018, evento che ha tenuto a battesimo anche la nascita dell’Osservatorio Nazionale sulla Mediazione Linguistica e Culturale (OSSMED).
I quaderni di OSSMED – 2
La struttura della lingua dei segni
William C. STOKOE
Con un saggio introduttivo di Davide Astori
Anno 2021
Franco Cesati Editore
Quando nel 1960 William C. Stokoe pubblicò La struttura della lingua dei segni. Un profilo del sistema di comunicazione visuale dei sordi americani, forse in pochi potevano prevedere, e lui per primo, che quel saggio, tanto breve quanto concettualmente dirompente, avrebbe avuto un così enorme impatto sull’approccio scientifico allo studio delle lingue dei segni. Stokoe è mosso da un obiettivo chiaro, quello di dimostrare che le lingue dei segni sono lingue a tutti gli effetti, al pari di quelle vocali. E per farlo applica a quella americana (ASL) gli strumenti di analisi allora più in voga, e cioè quelli dello strutturalismo linguistico statunitense a cui, appena tre anni prima, un giovane Noam Chomsky aveva infuso nuovo slancio pubblicando Le strutture della sintassi.
Questa descrizione sistemica delle lingue segnate poggia innanzitutto sull’individuazione di elementi minimi di natura mimico-gestuale privi di significato e in numero finito, cioè i cheremi, in analogia con il concetto di fonemi usato per le lingue vocali. Dalla combinazione dei cheremi originano i morfemi segnici e quindi i segni che si combinano in unità frasali superiori. Un’analisi che ricorre anche ad un ingegnoso sistema di trascrizione con lo scopo di rappresentare sul piano bidimensionale della pagina la tridimensionalità cinetica delle configurazioni segniche, una sorta di metalinguaggio descrittivo che passerà alla storia come “Sistema di Notazione Stokoe”.
Questa traduzione dell’opera di Stokoe, arricchita da una biografia intellettuale del linguista americano curata da Davide Astori, rende finalmente disponibile al lettore italiano un libro fondamentale che ha orientato il lavoro di generazioni di ricercatori in tutto il mondo.
I quaderni di OSSMED – 3
Inclusione scolastica degli studenti sordi e formazione universitaria degli interpreti delle lingue dei segni
a cura di Carlo NOFRI
Franco Cesati Editore
Questo volume raccoglie alcuni degli interventi presentati al convegno Inclusione scolastica degli studenti sordi e formazione universitaria degli interpreti delle lingue dei segni che si è svolto in modalità telematica il 31 ottobre 2020 con sede virtuale a Fermo, Città Unesco dell’Apprendimento. L’evento ha inaugurato il primo anno accademico del corso di laurea sperimentale per Mediatori Internazionali delle Lingue dei Segni frutto del progetto LILS che, co-finanziato dal Ministero dell’Università, mira alla creazione di inedite figure professionali e di un innovativo eco-sistema inclusivo nell’ambito dell’istruzione universitaria accessibile con pari opportunità sia agli studenti udenti che agli studenti sordi. L’ambizioso progetto, condotto da un partenariato intersettoriale guidato dall’Università di Parma e dall’Osservatorio Nazionale sulla Mediazione Linguistica e Culturale, ha individuato nella sede di Fermo della Scuola Superiore per Mediatori Linguistici San Domenico l’ideale “laboratorio vivente” per questa sperimentazione. Gli articoli qui proposti dai diversi autori, resi ancora più attuali dal recente riconoscimento legislativo della Lingua dei Segni Italiana, fanno il punto sullo “stato dell’arte” nel campo dell’insegnamento della mediazione tra lingue vocali e lingue segnate che il recente aggiornamento del QCER (2020) pone tra gli obiettivi di una rinnovata pedagogia linguistica al servizio di uno studente europeo inteso come attore sociale in una società multiculturale e plurilinguistica.