Nella gremitissima Aula Magna dell’istituto universitario San Domenico si è svolta sabato 18 Febbraio l’inaugurazione del Festival della Calligrafia, uno tra i primi in Italia, organizzato da OSSMED, ente di ricerca no-profit, e co-finanziato della Regione Marche e dalla Fondazione Carifermo con il patrocinio del Comune di Fermo, della Provincia di Fermo e di Confindustria Fermo.
Oltre 130 tra docenti, dirigenti scolastici, rappresentanti di associazioni e autorità hanno partecipato alla cerimonia inaugurale impreziosita da una Lectio Magistralis di Enrico Ragni, in arte “Màlleus”, calligrafo di fama internazionale che ha fondato a Recanati l’Antica Bottega Amanuense, scriptorium tra i più importanti d’Europa.
Il Festival – ha dichiarato Carlo Nofri, presidente di OSSMED e Direttore della San Domenico – persegue obiettivi precisi: sensibilizzare il mondo della scuola e le famiglie sull’importanza dell’apprendimento della scrittura manuale attraverso laboratori per insegnanti e l’istituzione di un Premio di Calligrafia per gli alunni; sostenere la campagna per la candidatura presso l’Unesco della scrittura manuale corsiva come patrimonio immateriale dell’umanità; tutelare la filiera produttiva della scrittura che anche nelle Marche annovera aziende di grande rilevanza; gettare le basi per istituzionalizzare il festival fermano e farlo diventare un appuntamento annuale di valore nazionale e internazionale. Insomma un’azione concreta in risposta agli appelli lanciati dalla comunità scientifica ed educativa affinchè si agisca con urgenza a tutela della scrittura manuale corsiva, abilità fondamentale e di valore universale, di fronte alla regressione costante del suo insegnamento e della sua pratica spesso sostituita dalla scrittura digitale. Fenomeno diventato ancora più acuto durante il periodo della Pandemia e correlato al ricorso massiccio alla Didattica a Distanza.
Il Festival propone un ricco programma di iniziative che si svilupperà da Febbraio a Maggio e che vedrà protagonisti numerosi partner. La mostra-laboratorio “La Calligrafia ieri,oggi,qui ed altrove”, organizzata dall’Università Popolare dal 24 al 26 Febbraio presso il Terminal Dondero. Da Marzo ad Aprile i citati laboratori per l’educazione al gesto grafico rivolti agli insegnanti di scuola elementare di tutta la provincia in collaborazione con l’Associazione Italiana Grafologi e i laboratori di storia della scrittura per le classi di scuola media che saranno curati dalla Biblioteca Civica Romolo Spezioli. Sempre ad Aprile una tavola rotonda su “Scrittura manuale e Autobiografia” in collaborazione anche con la Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari.
Ma l’evento clou del Festival si celebrerà a Maggio con l’organizzazione della prima edizione del “Premio di Calligrafia” indirizzato ai quasi settemila studenti delle scuole elementari della provincia di Fermo; evento che si concluderà al Teatro dell’Aquila con la cerimonia di consegna agli alunni vincitori delle “pergamene” calligrafate dal Mastro Màlleus; sarà una vera e propria festa della scrittura arricchita da una mostra di strumenti scrittori aperta anche a quelle nuove tecnologie ibride che sposano la scrittura manuale su carta con i supporti digitali.
Sul podio dei relatori si sono alternati rappresentanti delle istituzioni ed esperti che hanno sottolineato aspetti diversi di questo innovativo progetto. L’Assessore alla Cultura della Regione Marche Chiara Biondi in un video-messaggio ha elogiato l’attualità dell’iniziativa; l’Assessore alla Cultura del Comune di Fermo Micol Lanzidei ha regalato invece alla platea qualche ricordo personale legato alla scrittura come strumento di studio universitario; il Sindaco di Fermo Paolo Calcinaro ha evidenziato come eventi di questo tipo incarnino la filosofia di una città riconosciuta Learning City dall’Unesco; la Consigliera Regionale del territorio Jessica Marcozzi, che ha portato i saluti del Presidente Acquaroli, si è impegnata ad invitare la Ministra dell’Università Bernini a visitare l’ateneo fermano protagonista di progetti così fortemente innovativi e attenti all’inclusione scolastica; la Consigliera Provinciale con delega alla scuola Pisana Liberati ha lodato il respiro comprensoriale del progetto che mira ad abbracciare tutti i comuni del territorio; Padre Fermino Giacometti, Presidente dell’Istituto Grafologico Moretti di Urbino, ha approfondito le ragioni della candidatura Unesco e Valeria Angelini, dell’Associazione Grafologica Italiana, ha illustrato i contenuti pratici dei laboratori.
Grande attesa per l’intervento del Maestro Màlleus che non ha tradito le aspettative. L’artista ha esordito con alcuni ricordi dell’infanzia vissuta, come tanti della sua generazione, tra inchiostri e pennini, vocazione riscoperta da adulto, dopo una lunga parentesi da musicista e tecnologo del suono, la sua seconda passione. Una sfida iniziata con umiltà, studiando con i più grandi calligrafi contemporanei e proseguita collaborando con enti e università che ne hanno presto accresciuto la fama fino alla pubblicazione con Mondadori di un best-seller per chiunque si voglia avvicinare alla calligrafia: “Scriptorium. Calma la mente con la calligrafia”, un testo non solo da leggere ma anche da usare iniziando a vergare sulle pagine a righe dell’eserciziario gli splendidi caratteri della scrittura corsiva.
“L’arte della calligrafia – sostiene Màlleus – è a tutti gli effetti una pratica meditativa: oltre a migliorare la concentrazione, aiuta a controllare l’impazienza e il nervosismo, attenuando ansia e stress e portandoci ad apprezzare la bellezza dell’ordine e dell’equilibrio.”
Parole antiche ma di grande modernità psicologica che riportano alla memoria l’ideale greco incarnato nel motto “kalòs kai agathòs”, “ciò che è bello è anche buono”, simbolo dell’eterna ricerca di identità tra etica ed estetica.
“Si impugna la penna con tre dita ma si scrive con tutto il corpo”, questa la prima massima di Màlleus che subito dopo ha rapito l’attenzione di tutto l’uditorio con una fulminate sintesi storica. In pochi minuti ha illustrato l’evoluzione delle scritture manuali, a partire dall’anno mille, attraverso caratteri sapientemente disegnati su una lavagna a fogli mobili con una penna a punta quadra da calligrafo.
Un affascinante viaggio nel tempo, un sogno ad occhi aperti dal quale è stato quasi spiacevole risvegliarsi ma che chiunque potrà rivivere visitando il castello di Màlleus a Recanati dove è ospitata l’Antica Bottega Amanuense oppure acquistando il suo libro, come hanno fatto molti partecipanti approfittando dei volumi messi a disposizione dalla locale Libreria Mondadori alla fine dell’evento.
L’intero evento è stato reso accessibile anche alle persone sorde grazie al supporto di due laureande della San Domenico interpreti di Lingua dei Segni Italiana (LIS).
Del resto, come afferma qualche autorevole studioso, cosa sono anche le lingue dei segni se non “forme di scrittura” su quel “foglio” infinito e tridimensionale che è lo spazio?
Oltre 130 tra docenti, dirigenti scolastici, rappresentanti di associazioni e autorità hanno partecipato alla cerimonia inaugurale impreziosita da una Lectio Magistralis di Enrico Ragni, in arte “Màlleus”, calligrafo di fama internazionale che ha fondato a Recanati l’Antica Bottega Amanuense, scriptorium tra i più importanti d’Europa.
Il Festival – ha dichiarato Carlo Nofri, presidente di OSSMED e Direttore della San Domenico – persegue obiettivi precisi: sensibilizzare il mondo della scuola e le famiglie sull’importanza dell’apprendimento della scrittura manuale attraverso laboratori per insegnanti e l’istituzione di un Premio di Calligrafia per gli alunni; sostenere la campagna per la candidatura presso l’Unesco della scrittura manuale corsiva come patrimonio immateriale dell’umanità; tutelare la filiera produttiva della scrittura che anche nelle Marche annovera aziende di grande rilevanza; gettare le basi per istituzionalizzare il festival fermano e farlo diventare un appuntamento annuale di valore nazionale e internazionale. Insomma un’azione concreta in risposta agli appelli lanciati dalla comunità scientifica ed educativa affinchè si agisca con urgenza a tutela della scrittura manuale corsiva, abilità fondamentale e di valore universale, di fronte alla regressione costante del suo insegnamento e della sua pratica spesso sostituita dalla scrittura digitale. Fenomeno diventato ancora più acuto durante il periodo della Pandemia e correlato al ricorso massiccio alla Didattica a Distanza.
Il Festival propone un ricco programma di iniziative che si svilupperà da Febbraio a Maggio e che vedrà protagonisti numerosi partner. La mostra-laboratorio “La Calligrafia ieri,oggi,qui ed altrove”, organizzata dall’Università Popolare dal 24 al 26 Febbraio presso il Terminal Dondero. Da Marzo ad Aprile i citati laboratori per l’educazione al gesto grafico rivolti agli insegnanti di scuola elementare di tutta la provincia in collaborazione con l’Associazione Italiana Grafologi e i laboratori di storia della scrittura per le classi di scuola media che saranno curati dalla Biblioteca Civica Romolo Spezioli. Sempre ad Aprile una tavola rotonda su “Scrittura manuale e Autobiografia” in collaborazione anche con la Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari.
Ma l’evento clou del Festival si celebrerà a Maggio con l’organizzazione della prima edizione del “Premio di Calligrafia” indirizzato ai quasi settemila studenti delle scuole elementari della provincia di Fermo; evento che si concluderà al Teatro dell’Aquila con la cerimonia di consegna agli alunni vincitori delle “pergamene” calligrafate dal Mastro Màlleus; sarà una vera e propria festa della scrittura arricchita da una mostra di strumenti scrittori aperta anche a quelle nuove tecnologie ibride che sposano la scrittura manuale su carta con i supporti digitali.
Sul podio dei relatori si sono alternati rappresentanti delle istituzioni ed esperti che hanno sottolineato aspetti diversi di questo innovativo progetto. L’Assessore alla Cultura della Regione Marche Chiara Biondi in un video-messaggio ha elogiato l’attualità dell’iniziativa; l’Assessore alla Cultura del Comune di Fermo Micol Lanzidei ha regalato invece alla platea qualche ricordo personale legato alla scrittura come strumento di studio universitario; il Sindaco di Fermo Paolo Calcinaro ha evidenziato come eventi di questo tipo incarnino la filosofia di una città riconosciuta Learning City dall’Unesco; la Consigliera Regionale del territorio Jessica Marcozzi, che ha portato i saluti del Presidente Acquaroli, si è impegnata ad invitare la Ministra dell’Università Bernini a visitare l’ateneo fermano protagonista di progetti così fortemente innovativi e attenti all’inclusione scolastica; la Consigliera Provinciale con delega alla scuola Pisana Liberati ha lodato il respiro comprensoriale del progetto che mira ad abbracciare tutti i comuni del territorio; Padre Fermino Giacometti, Presidente dell’Istituto Grafologico Moretti di Urbino, ha approfondito le ragioni della candidatura Unesco e Valeria Angelini, dell’Associazione Grafologica Italiana, ha illustrato i contenuti pratici dei laboratori.
Grande attesa per l’intervento del Maestro Màlleus che non ha tradito le aspettative. L’artista ha esordito con alcuni ricordi dell’infanzia vissuta, come tanti della sua generazione, tra inchiostri e pennini, vocazione riscoperta da adulto, dopo una lunga parentesi da musicista e tecnologo del suono, la sua seconda passione. Una sfida iniziata con umiltà, studiando con i più grandi calligrafi contemporanei e proseguita collaborando con enti e università che ne hanno presto accresciuto la fama fino alla pubblicazione con Mondadori di un best-seller per chiunque si voglia avvicinare alla calligrafia: “Scriptorium. Calma la mente con la calligrafia”, un testo non solo da leggere ma anche da usare iniziando a vergare sulle pagine a righe dell’eserciziario gli splendidi caratteri della scrittura corsiva.
“L’arte della calligrafia – sostiene Màlleus – è a tutti gli effetti una pratica meditativa: oltre a migliorare la concentrazione, aiuta a controllare l’impazienza e il nervosismo, attenuando ansia e stress e portandoci ad apprezzare la bellezza dell’ordine e dell’equilibrio.”
Parole antiche ma di grande modernità psicologica che riportano alla memoria l’ideale greco incarnato nel motto “kalòs kai agathòs”, “ciò che è bello è anche buono”, simbolo dell’eterna ricerca di identità tra etica ed estetica.
“Si impugna la penna con tre dita ma si scrive con tutto il corpo”, questa la prima massima di Màlleus che subito dopo ha rapito l’attenzione di tutto l’uditorio con una fulminate sintesi storica. In pochi minuti ha illustrato l’evoluzione delle scritture manuali, a partire dall’anno mille, attraverso caratteri sapientemente disegnati su una lavagna a fogli mobili con una penna a punta quadra da calligrafo.
Un affascinante viaggio nel tempo, un sogno ad occhi aperti dal quale è stato quasi spiacevole risvegliarsi ma che chiunque potrà rivivere visitando il castello di Màlleus a Recanati dove è ospitata l’Antica Bottega Amanuense oppure acquistando il suo libro, come hanno fatto molti partecipanti approfittando dei volumi messi a disposizione dalla locale Libreria Mondadori alla fine dell’evento.
L’intero evento è stato reso accessibile anche alle persone sorde grazie al supporto di due laureande della San Domenico interpreti di Lingua dei Segni Italiana (LIS).
Del resto, come afferma qualche autorevole studioso, cosa sono anche le lingue dei segni se non “forme di scrittura” su quel “foglio” infinito e tridimensionale che è lo spazio?
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